mercoledì 29 luglio 2009

L'Orto sul Tasto





















A Udine è arrivata una novità che mi ha fatto saltare di gioia! Il titolo curioso è il nome di un'attività di due ragazze, Elisabetta e Maria, che offrono il servizio di vendita on-line di prodotti ortofrutticoli e non solo. Per garantirne la qualità, propongono soltanto i prodotti coltivati localmente, dalle aziende agricole di piccola e media dimensioni nella provincia di Udine. Più chilometri zero di così è solo se li coltivate da soli!

Con un click e un minimo d'ordine di 10 euro, potete comporre la vostra cassetta di frutta e ortaggi che vi arriva direttamente a casa o in ufficio. Basta registrarvi sul loro sito e ricordarvi di fare l'ordinazione, dal venerdì alle 13 fino al lunedì alle 13, e ve la consegnano di mercoledì. Per ora questo servizio vale solo per il Comune di Udine. Se abitate fuori, abbiate pazienza o usate la vostra creatività! Non so, magari avete un amico che abita o lavora in zona? Fate prima la promozione e la propaganda, poi, quando si sarà convinto, non gli costerà nulla ordinare 2 chili di pomodori al posto di un chilo! ;o)

Oggi è arrivata la mia prima cassetta ed è piena di vari tipi di pomodori e melanzane particolari che, altrimenti, trovo difficilmente. Grazie a "L'Orto Sul Tasto"!!!

lunedì 27 luglio 2009

Indo-Malay Tofu Curry

State per caso andando dalle mie parti per le vacanze? Questa ricetta potrebbe essere un assaggio dei sapori che incontrerete nel Sud-Est asiatico, soprattutto in Indonesia e Malesia. Troverete spesso l'abbinamento agrodolce-(moooolto) piccante e l'uso del latte di cocco come salsa, sia per cibi salati sia per dolci. Non so dirvi esattamente l'origine di questo piatto, oltretutto rischio anche di fare delle lunghe discussioni con i malesi! ;o) Posso soltanto dire che è stato un mio tentativo di ricreare i curry che mangiavo a casa. Il risultato finale, sorprendentemente, assomiglia a quello che faceva la mia nonna materna. Lei era dell'Isola di Bangka, a est di Sumatra, una zona indonesiana vicino alla Malesia. Per motivi di praticità l’ho messo sotto l'etichetta "Indonesiano" ma, nel dubbio, chiamiamo questo curry Indo-Malay!

Per 2 porzioni italiane o 4 porzioni indonesiane ;o)

150 gr di tofu al naturale
circa 250 gr di cavolo cinese
(o germogli di soia)
250 ml di latte di cocco denso

150-250 ml di acqua

uno spicchio d'aglio

1 cm di zenzero fresco

2 foglie d'alloro

2 cucchiaini colmi di semi di coriandolo
, tostati e pestati (o 1 cucchiaino in polvere)
2 cucchiaini colmi di curry dolce

1 cucchiaino di curcuma in polvere

1/2 cucchiaino di pepe di cayenna
(facoltativo)
una manciata di coriandolo fresco
, tritato
1-2 peperoncini freschi
, tolti i semini e tagliati a rondelle (facoltativi)
1 lime
, tagliato a 4 spicchi
sale q.b.

pepe bianco q.b.

olio di arachidi q.b.


Tagliate il tofu a rettangoli piccoli (circa 2x3 cm) e il cavolo cinese di misura leggermente più grande del tofu. Calcolate che devono essere facili da afferrare con i bastoncini o da prendere con un cucchiaio. Sbucciate e schiacciate l'aglio e lo zenzero fresco con la lama di un coltello. Scaldate, a fuoco medio, circa 3 cucchiai di olio di arachidi in un wok (o in una padella concava) e rosolate il tofu fino a quando si formano delle croste leggermente dorate. Togliete e sgocciolate dall'olio, mettete a parte. Con l'olio rimasto nel wok (aggiungete giusto 1 cucchiaio se è stato assorbito del tutto dal tofu), rosolate l'aglio, l'alloro e lo zenzero. Quando i loro profumi si sprigionano, aggiungete il curry, il coriandolo, il pepe di cayenna e la curcuma. Mescolate per qualche secondo, versate il latte di cocco e riunite il tofu. Salate e pepate. Quando il latte di cocco prende il bollore, aggiungete il cavolo cinese e lasciate che si appassisca leggermente. Versate l'acqua, poco alla volta, fino ad avere la densità di salsa che desiderate. Non dovendo essere troppo liquida, potete aggiungere al massimo una quantità d'acqua pari al volume del latte di cocco, non di più. Aggiustate di sale e pepe se necessario. Spegnete il fuoco, unite subito il peperoncino e il coriandolo fresco, e date un'ultima mescolata. Togliete l'aglio, l'alloro e lo zenzero. Non sono belli da vedere e guai se qualcuno li mangia in un boccone! Servite caldo con una ciotola di riso bianco (meglio se al gelsomino) e uno spicchio di lime, da spremere nel curry prima di mangiarlo.
Per cucinare il riso orientale come si deve, tornate a leggere la nota in fondo a questo altro post.

Ho usato il tofu ma potete sostituirlo con il pollo, il pesce a polpa bianca o i gamberi. In questo caso, secondo me, gli spinaci starebbero meglio del cavolo cinese.

domenica 19 luglio 2009

Torta di Mousse allo Yogurt e Frutti di Bosco

Al mercato sono arrivati dei bellissimi e freschissimi frutti di bosco, ed ecco una torta estiva per fargli onore come si deve! Quando sono freschi preferisco non cuocerli e il connubio con lo yogurt, secondo me, è una fine molto dignitosa!
Se non avete voglia di accendere il forno per fare il pan di spagna, potete versare la mousse direttamente nei bicchierini e decorarli con i frutti di bosco. Ma, credetemi, questo sforzo in più ha un suo perché e vi sentirete più gratificati. ;o)

per 4-6 persone

Pan di Spagna:
1 uovo (a temperatura ambiente)
35 gr di zucchero semolato (o 25 gr di fruttosio)
25 gr di farina, setacciata
5 gr di acqua calda (non bollente) olio vegetale q.b.

Montate l'uovo e lo zucchero con una frusta elettrica per circa 10 minuti fino ad ottenere un composto spumoso e biancastro. La consistenza dovrebbe assomigliare una mousse e quando alzate la frusta dovrebbe lasciare una traccia. Aggiungete e amalgamate la farina delicatamente con una spatola, facendo i movimenti dal basso verso l'alto. Infine, incorporate l'acqua, sempre con lo stesso movimento.
Spennellate una tortiera a cerniera di diametro 18 cm con un po' di olio vegetale. Tagliate 2 pezzi di carta da forno per rivestirla; uno rotondo con il diametro di 22 cm per il fondo e una striscia lunga (60 x 6 cm) per il bordo. Ungete leggermente anche la carta, questo accorgimento aiuta la torta e la mousse a non attaccarsi troppo. Versate il composto, cercando di livellarlo il più possibile, e infornate a 170°C per circa 10-12 minuti. Verificate la cottura con uno stecchino di bambù o premete leggermente la parte centrale della torta (dovrebbe essere resistente al tatto e non si sgonfia). Lasciate raffreddare a parte senza staccarla dallo stampo.

Mousse allo yogurt e frutti di bosco:
200 ml di panna fresca fredda (a temperatura frigo)
1 vaschetta da 170 gr di yogurt greco intero (classico)
50 gr di zucchero semolato (o 35 gr di fruttosio)
1 foglia (3 gr) di gelatina
125 gr di more
125 gr di lamponi
125 gr di mirtilli
zucchero a velo q.b.

Mettete 2 cucchiai di panna in un pentolino e la gelatina in ammollo nell'acqua fredda. Montate a neve ferma il resto della panna con 1/3 dello zucchero e conservate in frigorifero. Con una frusta, mescolate lo yogurt e lo zucchero rimasto. A fuoco basso, fate intiepidire la panna messa a parte e fateci sciogliere dentro la gelatina (precedentemente strizzata). Aggiungetela a filo e amalgamatela allo yogurt. Con l'aiuto di una spatola, incorporate la panna montata, uno o due cucchiai alla volta, con i movimenti dal baso verso l'alto. Versate la mousse sopra il pan di spagna e decorate con i frutti di bosco, premendoli leggermente. Lasciate in frigorifero a solidificare per circa 2-3 ore, dopodiché potete toglierla dallo stampo e trasferirla delicatamente in un piatto di portata. Servite a fette con una spolverata di zucchero a velo.

mercoledì 15 luglio 2009

Fresh Lemon and Lime Soda

Con questa ondata di caldo (finalmente!!!) ci vuole una bibita dissetante, ed ecco una delle mie preferite. Potrebbe ricordarvi il mojito, però è analcolica ed è senza l'aggiunta della menta. Potete farla sia con limone sia con lime o, perché no, con tutti e due.

Tagliate un limone o un lime in sei spicchi. Spremete direttamente nei bicchieri il succo di 2 spicchi di lime o di limone ciascuno. Aggiungete 1 cucchiaio raso di zucchero di canna e qualche cubetto di giacchio. Versate la soda fino ad arrivare a un terzo del bicchiere e mescolate per far sciogliere lo zucchero. Infine, riempite i bicchieri con la rimanente soda e servite. In genere, ci vogliono 2 bottiglie piccole di soda per fare 2-3 bicchieri di bibite.

Ah, la bibita non è una mia invenzione. L'ho copiata da una grande catena di ristoranti noodles, "Bakmi GM", molto amata dagli Indonesiani. Se capitate per caso nell'arcipelago, vi consiglio vivamente di provare il loro classico "Bakmi Ayam", ovvero, dei tagliolini al pollo serviti con una ciotola di brodo a parte; sono semplicemente i noodles più buoni che abbia mai mangiato!!! Da bere, ovviamente, il loro "fresh lemon soda". Siete un po’ perplessi dell'abbinamento noodles-limonata? Allora bevete prima la bibita per dissertarvi (che in Indonesia aiuta sicuramente), poi mangiate i noodles e dopo potrete bere quello che volete! ;o)

sabato 11 luglio 2009

Roast Beef all'Inglese e Insalata di Erbe Aromatiche

Nonostante sia il mese di Luglio qui, in Friuli, non possiamo ancora lasciare il golf a casa né andare al mare a prendere... freddo! Ma vorrei essere ottimista e convincermi che l'estate sia davvero arrivata. Quindi, ecco un classico secondo freddo con una bella insalata fresca di erbe aromatiche!
A dire la verità, avevo soltanto una confezione di germogli in frigo. Quindi, per accompagnare il mio roast beef, ho dovuto ricorrere alla mia terrazza-orto e le erbe erano le uniche cose che potevo raccogliere! ;o)

per 3-5 persone


Roast beef:
500 gr carne di bovino per roast beef
2 cucchiai di senape dijon (ho usato quella al pepe verde)
abbondante pepe nero
sale q.b.

1 cucchiaio di burro chiarificato
2+ 3 cucchiai di olio extra vergine di oliva
aceto balsamico o succo di limone q.b.


Insalata:
erbe aromatiche q.b. di cui:
prezzemolo, basilico, basilico a foglia riccia, borragine, fiori di borragine, erba cipollina e germogli di alfalfa (o altri tipi di germogli).

Legate il roast beef con uno spago da cucina se avete un pezzo di carne a forma irregolare. Spalmate con sale, pepe, senape e, infine, irrorate con 2 cucchiai di olio. Lasciate riposare in frigorifero a marinare per una notte, meglio se in un contenitore ermetico. Il giorno dopo, scaldate, a fuoco medio, il burro chiarificato e gli altri 3 cucchiai d'olio in un'ampia casseruola. Con l'aiuto di una pinza, rosolate la carne per far dorare la parte esterna. Trasferite in una teglia da forno e infornate in un forno ventilato già caldo a 180°C per 15 minuti, per ottenere la parte interna ancora rosata (come nella foto). Lasciate ancora per circa 5 minuti per una cottura media. Avvolgete subito nell'alluminio e lasciate riposare per un minimo di 15 minuti prima di tagliarlo a fette sottili. In questo modo, il liquido si stabilizza e la carne non perde il succo. Servite freddo con dell'insalata di erbe aromatiche e condite con una vinaigrette al limone o all'aceto balsamico.

Metodo di cottura:
Per essere sicura di non stracuocere il vostro roast beef, l'ideale sarebbe misurare la temperatura al "cuore" della carne con un termometro (o una sonda) e fermare la cottura quando esso arriva a 60-65°C. Ma, dato che mi scoccia doverlo fare e ho solo un forno casalingo (cioè, senza la sonda), mi regolo così: per una cottura "perfetta", di base, per 500 gr di carne ci vogliono circa 15-20 minuti di cottura in forno a 180°C. Non di più, altrimenti la carne risulta troppo asciutta e stopposa!
Per un'informazione più dettagliata sul tema, leggete questo articolo di Dario Bressanini sul suo blog "Scienza in Cucina". Devo dire che i suoi articoli e esperimenti mi hanno aiutato molto a capire la parte scientifica e "chimica" della cucina e, di conseguenza, a fare meno danni. ;o) Ecco per capire meglio chi è il personaggio in due parole, Comida è l'esperta!
Ah, se conoscete altri modi e metodi di cottura del roast beef, vi prego di condividere!

giovedì 2 luglio 2009

Strudel di Mele

Questi giorni, qui, si svendono le mele, soprattutto tipo golden di origine friulana. Mi domandavo se i contadini o i negozianti devono venderle prima che comincino ad appassire. Nonostante questo dubbio, non ho resistito a comperarne tante. Erano ancora belle e sode, peccato che non erano più ottimali da mangiare crude. Per fortuna, non mangio quasi mai le mele come frutta da tavola, non mi fanno impazzire. Le trasformo sempre in dolci, così sì che mi piacciono un sacco. Ecco, quindi, quello preferito da mio marito. Lo faccio spesso perché, con la sfoglia già pronta e stesa, si sta poco a preparare.
Per quanto riguarda la pasta sfoglia, un giorno vi racconterò come si fa. Dovete avere la pazienza e circa 2 ore a disposizione per farla bene però, eh!

Per 5-6 persone:

1 confezione (230gr) di pasta sfoglia (tra quelli che si trovano in commercio, preferisco Buitoni)
3 mele golden o granny smith
3 cucchiai di zucchero di canna

1 cucchiaino di cannella
una manciata (50 gr) di uvetta cilena

1 limone
una noce di burro

1 cucchiaio di farina

1 cucchiaio di pangrattato

1 uovo
sbattuto e diluito con 1 cucchiaio di latte
zucchero a velo q.b. (facoltativo)

Sbucciate e tagliate le mele a cubetti. Con un pelapatate, ricavate delle strisce di scorza di limone (senza prendere la parte bianca) e spremete il suo succo sulle mele per prevenire l'ossidazione. A fuoco medio, fate sciogliere il burro in una padella e versate le mele. Aggiungete lo zucchero, la scorza di limone, la cannella e le uvette. Dopo un paio di minuti, le mele cominciano a rilasciare il loro liquido. A questo punto, aggiungete la farina (setacciata) e mescolate velocemente. Appena l'acqua si raddensa e ottiene la consistenza di una salsa, spegnete il fuoco. Unite il pangrattato e mescolate in modo che si distribuisca sulle mele uniformemente. Togliete le scorze di limone e mettete il ripieno a parte a raffreddare. L'aggiunta della farina fa sì che il liquido rilasciato dalle mele (anche durante la cottura in forno) diventi una specie di crema. Questo vi permette di usare poco pangrattato che, a mio avviso, rovina il sapore del ripieno. Inoltre, non correte il rischio di avere la sfoglia umida e sgonfia.

Se volete avere la forma di strudel come nella foto, prendete la sfoglia rotonda e ricavate 10 cerchi con un coppapasta o un bicchiere rovesciato. Dividete il ripieno in 5 parti uguali su 5 dischi di sfoglia, lasciando liberi 1 cm di bordo. Adagiate gli altri 5 dischi sopra, allargandoli leggermente con le mani. Unite e chiudete e, con una forchetta, premete i bordi (precedentemente spennellati con l'uovo sbattuto).
Per la forma classica, vi consiglio di prendere la pasta sfoglia quadrata che evita lo spreco ed è più semplice da piegare. Srotolate la sfoglia con i lati più lunghi in orizzontale. Adagiate il ripieno sulla sfoglia, cercando di dargli una forma rettangolare. Lasciate liberi circa 5 cm del bordo inferiore e 3 cm dei bordi laterali. Riempite di ripieno soltanto 2/3 dello spazio rimanente.
Spennellate i bordi con l'uovo sbattuto e portate il lato superiore della sfoglia a coprire il ripieno. Infine, infilate la parte in eccesso sotto, così non si aprono durante la cottura.

La fase successiva è uguale per entrambe le forme: spennellate 2 volte la superficie dello strudel con l'uovo sbattuto e bucherellate generosamente con una forchetta. Infornate in un forno ventilato già caldo a 200°C per 20 minuti (15 minuti per quelli piccoli). Dopodiché, abbassate la temperatura a 180°C e continuate la cottura per altri 5-10 minuti, fino a quando la sfoglia si è ben dorata. Servite con una spolverata di zucchero a velo e, dato che è l'estate, del gelato alla vaniglia.
Nella foto: ho aggiunto nel 500 gr di gelato una decina di biscotti spekulaas sbriciolati con il robot.