lunedì 23 novembre 2009

Strudel di Cavolo Nero e Cavolo Friulano

Da tempo cercavo una ricetta per fare la pasta dello strudel che non sia pasta sfoglia. Mi riferisco a quell'impasto elastico che si può tirare fino ad avere una sfoglia quasi trasparente. L'avevo visto fare solo in tivù finché Magda, un'amica e una fedele lettrice :o)), mi ha girato la ricetta della sua mamma tramite un suo commento in un post. L'ho riportata quasi alla lettera qui sotto.
Sono davvero soddisfatta e contenta del risultato, anche dopo la prima prova. L'unica cosa (perdonami, Magda! :o)), per lo strudel dolce forse preferisco la pasta sfoglia.... Per quello salato però, d'ora in poi, userò questa pasta.

La sfoglia:
250 g di farina
1 pizzico di sale
1 uovo
50 gr di burro, sciolto e intiepidito
mezzo bicchiere di acqua tiepida
mezzo cucchiaio di zucchero (solo per lo strudel dolce)

Mescolate la farina, il sale e lo zucchero (se fate lo strudel dolce), quindi disponete a fontana.
In una ciotola sbattete l'uovo, aggiungete l'acqua e il burro liquefatto. Versate il tutto al centro della fontana e lavorate fino a ottenere una pasta liscia ed elastica.
Raccogliete l'impasto a palla e lasciate riposare, coperta con una pellicola, per circa 20 minuti, tempo di preparare gli ingredienti per il ripieno.
Questa dose di sfoglia, basterebbe per fare due strudel. Per questa ricetta vi serve solo la metà. Quindi, congelate l'atra metà della pasta fino al momento del bisogno, o usatela per fare un altro strudel, anche quello dolce. Va bene lo stesso, sarà soltanto meno dolce e meno dorata dalla sfoglia con lo zucchero.

Il ripieno:
300 gr di cavolo nero
500 gr di cavolo friulano*
1 spicchio d'aglio
1 peperoncino
2-3 filetti di acciuga
100 gr di feta
30 gr di uvetta, ammollata in acqua tiepida e strizzata
15 gr di pinoli, tostati
sale e pepe q.b.
olio extra vergine di oliva q.b.
latte q.b.

Lavate e mondate i cavoli. Scartate i torsoli e tagliate le foglie in listarelle grosse. Sbollentatele in acqua salata per circa 5 minuti, giusto per ammorbidirle leggermente. Scolate e strizzate.
Tritate l'aglio, l'acciuga e il peperoncino. Scaldate un pò di olio in una padella e soffriggete il trito.
Unite i cavoli e le uvette. Salate, pepate e lasciate cuocere per circa altri 5 minuti.
Togliate dal fuoco e aggiungete il feta sbriciolato e i pinoli. Mescolate per distribuirli bene.
Lasciate a parte a intiepidire.

Spruzzate un po' di acqua su un piano di lavoro e stendete un pezzo di carta da forno. L'acqua dovrebbe aiutare a tenere ferma la carta.
Prendete metà dell'impasto della sfoglia e tiratelo con un mattarello fino ad ottenere una sfoglia sottile, quasi trasparente. Spolverate di farina se serve, per evitare che si attacchi.
Distribuite il ripieno sulla sfoglia, lasciandone circa 1/3 libera.
Spennellate i bordi con il latte, arrotolate e chiudete lo strudel. Mettete la parte delle pieghe verso il basso per non rischiare che si apra durante la cottura.
Bucherellate lo strudel con una forchetta e spennellate la superficie con il latte.
Alzate i lembi della carta da forno e sollevateli per poter trasferire facilmente lo strudel in una placca da forno.
Infornate in un forno già caldo a 180°C (ventilato) per circa 25-30 minuti, fino alla doratura.

*Potete usare anche solo il cavolo nero se non avete il cavolo friulano. Non l'avevo mai provato prima e l'ho preso qui per curiosità.

P.S.:
Parlando del cavolo, giovedì scorso sono stata a Padova per la presentazione del "Libro del Cavolo" di Sigrid. Finalmente l'ho vista in carne e ossa ma, soprattutto, ho conosciuto di persona anche Carola, che ha organizzato l'incontro. Dovete sapere che la prima mail che ho avuto sull'indirizzo puracucina era di Carola, sapete che emozione!!! ;o)) Mi sono divertita davvero tanto. C'era Babuska, che ha portato un buonissimo salame (e non solo), e anche Nicodemo.
Grazie a Carola per avermi coinvolta, e anche a Chiara (una mia amica) per avermi fatto compagnia! :o) Se volete vedere un pò di foto e reportage della giornata, cliccate qui e qui, o anche qui.

domenica 15 novembre 2009

Mini Pancake con Farina di Castagne

In questa casa, la domenica si comincia lentamente. Ci si sveglia tardi e si fa la colazione tardiva, quella "speciale". ;o)) Basta biscotti, li mangiamo già per gli altri 6 giorni della settimana! Quindi, appena mi alzo preparo dei pancake o delle crêpes. Oltre a essere buoni sono anche veloci da fare. Ci vogliono circa 30 minuti per preparare tutto il brunch, inclusi il caffè, il tè, e magari anche il succo di frutta.
Dato che (quasi sempre) sono ancora mezza addormentata mentre li preparo, non peso mai gli ingredienti con la bilancia. Vado un po’ occhio o uso il cucchiaio per misurare tutto. Queste due domeniche ho sperimentato con questi pancake con farina di castagne. Secondo me, si sposano meravigliosamente con il classico sciroppo d'acero, il miele di castagno, o la Nutella! ;o))

per circa 10-12 mini pancake

2 cucchiai di farina 00

3 cucchiai farina di castagne

2 cucchiai di zucchero di canna

1 uovo, leggermente sbattuto

1 pizzico di cannella

1 cucchiaino di lievito per dolci

1 pizzico di bicarbonato

2 cucchiai di olio vegetali + un altro
per ungere la padella
1/2 bicchiere di latte
(circa 100 ml)

Setacciate sopra una ciotola le due farine assieme alla cannella, il lievito e il bicarbonato. Mescolate lo zucchero agli ingredienti secchi e fate una fontana al centro di essi.
Aggiungete l'uovo, l'olio e il latte. Sbattete il tutto energicamente con una frusta per ottenere un composto leggermente denso, liscio e omogeneo.
Versate un cucchiaio di olio in una crepiera o una padella antiaderente (di circa 30 cm di diametro). Prendete un pezzo di carta da cucina e piegatelo su stesso 4 volte. Usatelo per distribuire l'olio omogeneamente sulla superficie della padella e per assorbire quello in eccesso. L'olio deve solo "velare" e ungere appena la padella.
Scaldate la padella su un fuoco basso e versate 3-4 cucchiaiate dell'impasto, leggermente distanziati tra una e l'altra. Così otterrete 3-4 mini pancake.
Quando i bordi si sono rappresi e iniziano ad apparire delle bolle sulle superfici, girateli e cuocete per altri 15-30 secondi (fino alla doratura).
Ungete di nuovo la padella con l'olio assorbito dalla carta e procedete l'operazione fino all'esaurimento dell'impasto.

mercoledì 11 novembre 2009

Burger di Tempeh

Questo burger vegetariano l'ho fatto per ingannare il desiderio di mangiare un hamburger vero, magari con tanto di pancetta croccante e patate fritte..... Yumm.... Ok, non pensiamoci! ;o))
Come alternativa alla carne ho usato il tempeh, che sarebbe un panetto di soia fermentata. Sinceramente lo preferisco di gran lunga al seitan. Delle spiegazioni migliori della mia sull'alimento, le trovate qui e qui. ;o)
Tofu e tempeh in Indonesia fanno parte della dieta quotidiana. Sono considerati i cibi poveri, li compriamo e li mangiamo al posto della carne semplicemente perché costano meno. Se poi sono anche salutari, ancora meglio! Peccato che in Italia non sono esattamente economici e non sono proprio di facile reperibilità. In Friuli, per fortuna esiste Biolab, un'azienda che li produce, e trovo i loro prodotti qui.

Ah, i panini per i burger nella foto sono gialli perché li ho fatti con la zucca e le patate. Non sono soddisfatta del risultato, quindi non vi do ancora la ricetta. Intanto, ecco quella del burger di tempeh.

Per 2 burger

100 gr di tempeh

1 uovo

1 cucchiaio colmo di pangrattato

una punta d'aglio

2 foglie di salvia

una piccola manciata di prezzemolo

sale e pepe q.b.

1 pomodoro ramato

qualche foglia di lattuga

maionese q.b.
(facoltativo)
2 panini per hamburger

olio extra vergine di oliva q.b.


Tritate il tempeh o sbriciolatelo con una forchetta. Tritate anche l'aglio e le erbe aromatiche. Trasferite il trito in una ciotola assieme al tempeh.
Aggiungete l'uovo, il pangrattato, il sale e il pepe. Amalgamate il tutto e dividete l'impasto in due per formare due dischi di burger.
Scaldate circa 2 cucchiai di olio in una padella antiaderente. Regolate il fuoco a medio-basso e rosolate i burger sui tutti e due i lati, fino alla doratura.
Nel mentre, tagliate i panetti per gli hamburger in due e scaldateli in un'altra padella o in forno (a modalità grill).
Spalmate di maionese se vi piace e sistemate (a modo di torre) gli altri ingredienti dei vostri burger.

martedì 10 novembre 2009

Tortini di Zucca con Uvetta

Ecco un'altra ricetta per utilizzare quella polpa di zucca arrostita di cui già abbiamo parlato. Una cosa velocissima, in meno di mezz'ora avrete la merenda (per i bambini e non) pronta. A prova di pigrizia! ;o))
Cotti così assomigliano ai muffin ma vi accorgerete che c'è differenza. Questi dolcetti sono molto mooolto più soffici. Danno il meglio appena sfornati. Lasciate raffreddare per 10 minuti e mangiateli tiepidi, ovviamente con il tè! ;o)))
Se non li finite subito, conservateli in un contenitore di plastica con coperchio, così rimangono morbidi.


per 12 tortini

200 gr polpa di zucca, già cotta al forno
200 gr farina autolievitante

120 gr zucchero di canna
2 uova
2 gr lievito per dolci

100 ml olio di cereali (olio vegetali)
1/2 cucchiaino di cannella
in polvere
50 gr uvetta


Versate tutti gli ingredienti, tranne l'uvetta, nel robot di cucina. Lasciate andare per circa 2 minuti per ottenere un impasto liscio e omogeneo. Aggiungete l'uvetta e mescolate bene con una spatola.
Rivestite lo stampo di muffin con i pirottini per cupcakes. Riempite 2/3 di ciascuno di essi con il composto, lasciando libero circa 2 cm di bordo.
Infornate a 170°C (ventilato) per circa 15-20 minuti fino alla
doratura o fino a quando uno spiedino di bambù esce pulito dal centro dei tortini.

Ah, un consiglio, provate ad abbinare questi tortini con il tè alla cannella. Cioè: bollite l'acqua con una stecca di cannella. Quindi, procedete con l'infusione del tè nero, tipo Pekoe. Buona merenda!

venerdì 6 novembre 2009

Tofu in Pastella al Pepe Sichuan

Non saprei come catalogare questa ricetta, forse ‘aperitivo-finger food’ potrebbe andare...
Noi indonesiani, mangiamo tofu e tempeh in pastella come snack salati di metà mattina o metà pomeriggio, per riempire quel buco nello stomaco prima di pranzo o di cena. A Jakarta, la mia città natale, trovate facilmente chioschi o carrelli che li vendono: almeno uno ogni 500 metri!
Questa ricetta, però, non è indonesiana, ma è un mio adattamento di tofu fritto cinese che ho visto in un programma televisivo di Kylie Kwong, un paio di anni fa. Non mi ricordo come l'aveva preparato esattamente, quindi l'ho fatto a modo mio.
Qui sotto, ho scritto che la dose è per due persone, ma ieri l’ho mangiato tutto da sola come pranzo! xo) Quindi, vedete voi come regolarvi. Raddoppiatela pure se vi sembra sia troppo poca. Ah, mangiare con le mani e leccarsi le dita non è vietato, anzi, è raccomandato! ;o))

per aperitivo di 2 persone:

150 gr di tofu al naturale
2 cucchiai di farina autolievitante + altra per infarinare
60 ml circa di acqua ghiacciata*
1 cubetto di ghiaccio*
sale fino q.b 1 cucchiaino di pepe Sichuan (in alternativa: pepe rosa)
fiocchi di sale q.b. **
olio di arachidi q.b, per friggere

Tostate il pepe di Sichuan in una padella finché diventa leggermente più marrone e ne sentite il profumo. Quindi, riducetelo in polvere con il pestello e il mortaio.
Tagliate il tofu a cubetti di 2x2 cm circa e rotolateli nella farina. Questo procedimento aiuta la pastella ad attaccarsi più facilmente.
Mescolate gli altri 2 cucchiai di farina con un pizzico di sale e l'acqua ghiacciata, quanto basta per fare una pastella densa (circa 60 ml). Unite il cubetto di ghiaccio per tenerla sempre fredda.
Scaldate l'olio a fuoco medio-alto, tenendo d’occhio di non bruciarlo. Immergete i cubi di tofu nella pastella e friggeteli poco alla volta, per non abbassare troppo la temperatura dell'olio. Per fare questa operazione uso solitamente le bacchette o una pinza a punta fine. Così non rischio di friggermi anche le dita. ;o)
Quando la pastella sarà leggermente dorata, scolate e riponete il tofu sulla carta paglia (carta da cucina) per assorbire l'olio in eccesso. Spolverate di pepe di Sichuan e i fiocchi di sale a piacere. Come sempre, il fritto va servito caldo.

*Tenere la pastella ghiacciata aiuta a rendere la frittura più croccante, per il contrasto della temperatura che subisce.
**Potete sostituire i fiocchi di sale con il sale fino normale. Io lo preferisco per la sua consistenza "croccante".

martedì 3 novembre 2009

Vellutata di Zucca Arrostita con Paprica Affumicata

Volete che non faccia una ricetta con la zucca? Mi sa che per un periodo ne sarete bombardati! ;o) Abbiate pazienza, ho preso circa 2 kg di zucca e devo cercare di consumarla in vari modi per non annoiarmi. Insomma, non posso mangiarla solo nella forma di vellutata ogni sera, no?
Per ridurre l'ingombro di una zucca intera, la prima cosa che faccio è tagliarla a spicchi (o cubi) grossi. Poi, la arrostisco in forno a 180°C per circa 20-30 minuti, finché è cotta e morbida. Non serve sbucciare prima, la pelle si ammorbidirà e si rimuoverà facilmente quando la zucca sarà cotta. In questo modo, risparmiate il tempo e non rischiate nemmeno di tagliarvi un dito. In seguito, divido questa zucca arrostita in porzioni e la conservo in frigo, in attesa della prossima trasformazione. Ed ecco la prima:

per 2 persone:

350 gr di zucca butternut, già arrostita e sbucciata
1/4 di cipolla, tritata
600 ml acqua (o brodo vegetale)
noce moscata, q.b.
paprica affumicata, q.b.*
sale e pepe, q.b.

Accendete il fornello a fuoco dolce. Fate stufare la cipolla tritata in una casseruola con un po' di olio evo e una noce di burro. Quel poco di burro serve per non "bruciare" l'olio facilmente.
Unitevi la zucca, salate, pepate e lasciate soffriggere per un paio di minuti, giusto il tempo di riscaldarla.
Versate l'acqua, aumentate il calore e lasciate sobbollire la zuppa fino a quando il liquido si è ristretto di circa un terzo. Per ridurre il tempo di cottura, potete versare l'acqua già calda.
Infine, aggiungete una grattugiata di noce moscata e una spolverata di paprica affumicata. Lasciate cuocere ancora per un minuto e frullare il tutto con un minipimer.
Servite caldo con un giro di olio extra vergine di oliva, dei crostini e ancora una spolverata di paprica.

*Se non avete la paprica affumicata, potete fare questa vellutata anche senza, sarà comunque buona. L'ho aggiunta perché mi piace sentire quel pizzico di piccante e il retrogusto affumicato. Dato che ora ne ho 3 barattoli, sono in una fase in cui la metto ovunque! ;o)